Si tratta di un intervento di ristrutturazione di un appartamento nel centro di Firenze. Il progetto ha seguito una direzione ben precisa: liberare l’immobile da tutti gli interventi che negli anni lo avevano trasformato in una vera e propria gabbia, ovvero in una sequenza di piccoli ambienti – comprensivi addirittura di soppalchi e corridoi sopraelevati – e al contempo riorganizzare il suo impianto distributivo ripensando radicalmente il modo di vivere al suo interno.
In effetti l’impianto dell’appartamento è in partenza piuttosto particolare visto che di fatto si sviluppa “abbracciandosi” al vano scala del condominio e lasciando uno stretto corridoio a collegare le sue due aree principali.
La ri-organizzazione progettuale si è concentrata proprio su una di queste zone; quella affacciata sul giardino interno. Si è deciso di liberare il volume dalle numerose stanzette costruite nel tempo – due bagni su due diversi livelli, una cucina, una sala da pranzo, un corridoio chiuso, un corridoio sopraelevato e un buio vano scala in muratura – preferendo pensare di offrire l’utilizzo delle stesse funzioni in un ambiente unico al quale si è anche aggiunto il nuovo ingresso.
Per ottenere questo risultato si è lavorato sul disegno dell’arredo fisso per organizzare una zona che con ordine contenesse un alto numero di funzioni che non fossero in contrasto tra loro ma che, al contrario, vivessero l’una grazie all’altra.
L’unico elemento – strutturale – che accenna alla vecchia divisione è una trave che ci ricorda sia una delle partizioni di divisione verticale dello stato di fatto, sia il livello del vecchio mezzanino sovraccarico di funzioni.
Oltre al legno di betulla – che collega visivamente e concettualmente tutti gli ambienti attraverso mobili, illuminazione e dettagli disegnati ad hoc – è l’ottone che caratterizza gli ambienti principali dell’appartamento grazie ad un tubo-cappa per la cucina, una canna fumaria per il camino e una lampada estraibile dal muro.
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© fotografie di Lorenzo Zandri